inComunicati Copagri il22 Giugno 2018

Canapa, evitare confusione e inutili allarmismi a danno degli agricoltori

Verrascina, coltivazione con grande potenziale; nel secolo scorso l’Italia era il secondo produttore mondiale

“In Italia sono diverse migliaia gli agricoltori che, grazie alla legge 242/2016 e alla luce delle nuove tecniche agronomiche colturali e del miglioramento genetico, hanno deciso di investire sulla canapa e che ora si trovano con i campi già seminati e ormai prossimi al raccolto”. Fa notare la Copagri alla luce del dibattito venutosi a creare in seguito alla raccomandazione del Consiglio Superiore di Sanità sull’utilizzo e sulla vendita delle infiorescenze di canapa e alle dichiarazioni del Ministro della salute Giulia Grillo.

“Bisogna pertanto evitare di generare confusione e di creare inutili allarmismi, che hanno come principale risultato quello di danneggiare gli agricoltori che coltivano canapa, i cui utilizzi vanno dalla cosmetica alla bioedilizia e al tessile e dai cui semi si estrae un olio saturo di grassi essenziali e una farina priva di glutine”, sottolinea il presidente della Copagri Franco Verrascina.

“Si tratta di una coltura che ha un grande potenziale, agricolo e non solo, dal momento che dalla canapa possono essere ottenuti numerosi derivati, e che vanta una tradizione secolare in Italia, paese che fino alla metà del secolo scorso ne era il maggior produttore europeo e il secondo al mondo”, osserva il presidente della Copagri.

“I produttori agricoli di canapa hanno bisogno di certezze e di chiarezza in modo da potere investire e coltivare ed è pertanto necessario che le Istituzioni alle quali è deputato il delicatissimo compito di difendere la salute dei cittadini operino con tutta la prudenza necessaria ad evitare di danneggiare un comparto primario”, conclude il presidente Verrascina.