Agrinsieme: olio d’oliva, accolte istanze Coordinamento su vendita prodotto sfuso

Decisione Commissione UE di ritirare proposta di modifica norme commercializzazione tutela qualità e sicurezza prodotto

Roma, 5 maggio 2023 – Il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, esprime grande soddisfazione per la decisione della Commissione UE di ritirare la proposta di modifica delle norme di commercializzazione per consentire la vendita di olio di oliva sfuso.

Agrinsieme aveva fortemente caldeggiato questo esito nei vari tavoli di confronto a livello nazionale e UE, sottolineando la pericolosità dell’apertura alla vendita di olio sfuso per diversi motivi, in particolare per il rischio di peggioramento della qualità del prodotto e la difficoltà ad eseguire i controlli necessari per evitare frodi e garantire la sicurezza del consumatore.

“In caso di bottiglie aperte e riutilizzabili – spiega il Coordinamento – non ci sarebbe, infatti, alcuna garanzia né della qualità, né del rispetto delle norme igieniche. La vendita di olio sfuso comporterebbe sicuramente una conservazione inadeguata per errata esposizione alla luce e al calore, per l’ossidazione e la contaminazione da batteri”.

“Inoltre, la vendita di olio sfuso avrebbe potuto vanificare gli sforzi compiuti dagli operatori e dagli Stati membri per garantire il rispetto delle norme di commercializzazione degli oli d’oliva”, aggiunge Agrinsieme, ricordando che “nel corso degli anni gli operatori si sono impegnati affinché la qualità del prodotto immesso sul mercato interno ed esportato fosse ottimale, sensibilizzando i consumatori anche sui valori nutrizionali e aumentandone la riconoscibilità, e con la vendita di olio sfuso sarebbero stati annullati molti risultati ottenuti”.

“Alla decisione della Commissione UE, arrivata nell’ultima riunione del Comitato di gestione, ha contribuito l’azione congiunta dei Paesi dell’area del Mediterraneo”, evidenzia Agrinsieme, ringraziando il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste per “aver compreso e sostenuto nelle sedi comunitarie l’istanza della filiera produttiva nazionale per la valorizzazione del settore dell’olio di oliva”.