inComunicati Copagri il3 Aprile 2020

Coronavirus, servono misure adeguate a garantire la ripartenza, quali mutui a tasso zero a 20 o 30 anni

Verrascina, erogare finanziamenti pari a un quarto del fatturato equivale a mettere sulle spalle delle imprese un ulteriore fardello

Roma, 3 aprile 2020 – “Riteniamo irricevibile l’ipotesi allo studio del Governo di mettere in campo prestiti garantiti che coprano fino al 25% del fatturato di tutte le imprese con il 90% di garanzia dello Stato; tale proposta risulta infatti insufficiente a coprire le ingenti perdite che stanno scontando le imprese del Paese, il cui fatturato registra cali ben al disopra della percentuale paventata dall’esecutivo, che sono poi ulteriormente aggravati dal fatto che la riduzione dei costi fissi a carico delle imprese non è proporzionata al calo dei fatturati. Attendiamo pertanto di conoscere i dettagli del piano strategico e del percorso complessivo a sostegno delle imprese allo studio del Governo, dal quale ci attendiamo decisi interventi a sostegno della ripresa”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Franco Verrascina, a proposito delle prime indicazioni sui contenuti del DL per la liquidità delle imprese, che dovrebbe essere varato all’inizio della prossima settimana e prima del cosiddetto DL aprile, o Cura Italia2.

“Riteniamo irricevibile questa prima ipotesi, in quanto a nostro avviso rischia seriamente di risultare controproducente; le aziende hanno bisogno di liquidità e di misure che possano rappresentare un volano per la ripresa e per una futura e conseguente crescita, ma garantire prestiti fino al 25% del fatturato rischia di tradursi in un freno a mano tirato più che in un volano, poiché un aumento dell’indebitamento risulta ancor più insostenibile in una fase delicata e drammatica quale quella che stiamo vivendo, caratterizzata dalla pandemia del COVID-10, o cosiddetto Coronavirus”, aggiunge il presidente.

“Erogare finanziamenti pari a un quarto del fatturato equivale a mettere sulle spalle delle imprese un ulteriore fardello, che va ad aggiungersi all’indebitamento già presente; è proprio in ragione di ciò che come Copagri abbiamo proposto, e continuiamo a chiedere, misure adeguate a garantire la ripartenza, ad esempio dando alle imprese la possibilità di congelare l’indebitamento pregresso attraverso l’erogazione di mutui a tasso zero a durata ventennale, o meglio ancora trentennale, così da garantire liquidità e stimolare la crescita del PIL”, prosegue Verrascina.

“La forma tecnica con cui potrebbe essere attuata questa misura è la concessione da parte di tutti gli istituti di credito di mutui a tasso zero con la garanzia dello Stato, ricorrendo ad esempio al Fondo Nazionale di Garanzia. Va da sé che nell’ambito di un’operazione di questo tipo vada prevista la possibilità di richiedere un importo congruo e sufficiente al riavvio dell’attività; tale importo dovrebbe essere pari al totale dei debiti verso lo Stato e verso i privati, compresi gli Istituti di Credito, incrementato fino ad un massimo del 50%, limitando il mutuo al 130% del fatturato annuo del richiedente. Se non si va in questa direzione molte imprese agricole sono destinate a fallire”, conclude il presidente della Copagri.