inRassegna Stampa il23 Marzo 2020

Askanews, “Coronavirus, Copagri Puglia: allarme per zootecnia, ortofrutta e settore florovivaistico” (23/03/20)

Roma, 23 mar. (askanews) – “A seguito dell’emergenza legata alla pandemia di Covid-19, o cosiddetto Coronavirus, interi comparti agricoli di rilevanza fondamentale per l’economia regionale, quali quello della zootecnia, del florovivaismo e dell’ortofrutta, stanno vivendo fortissime difficoltà e disagi per il crollo delle vendite, dovuto in particolare al blocco di alcune frontiere, alla chiusura di numerose attività, quali ristoranti, bar e fiorai, e al divieto di celebrare qualsiasi evento”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Puglia Tommaso Battista, ad avviso del quale è necessario prevedere una forma di risarcimento per tutti quei prodotti freschi, peraltro deperibili come il latte, i fiori, le piante e l’ortofrutta, che resteranno invenduti e dovranno essere distrutti.

“Al fine poi di garantire una liquidità immediata alle aziende di questi comparti, è necessario che il Mipaaf e la Regione Puglia si facciano parte attiva affinché vanga garantita una boccata di ossigeno alle imprese, lavorando sulle garanzie e sugli interessi”, prosegue Battista.

“Per il settore lattiero-caseario, in particolare, occorre procedere con la trasformazione del latte in prodotti caseari, facendo sì che il trasformato venga conferito nei centri di stoccaggio utilizzando le strutture del territorio locale per l’immagazzinamento e consentendo di vendere il prodotto stoccato e trasformato, a crisi terminata, in una fase successiva; in queste condizioni risulta necessario dare alle aziende agricole forme di anticipazione sul prodotto conferito replicando, con le doverose eccezioni, quanto accadde in occasione del disastro nucleare di Chernobyl del 1986”, suggerisce il presidente della Copagri Puglia.

“Appare pertanto necessario lavorare per la sospensione delle imposte erariali e previdenziali, almeno fino al termine dell’emergenza, per poi valutare in un secondo momento se tali imposte debbano essere pagate o meno dalle aziende, dal momento che le stesse nel periodo suddetto non hanno praticamente prodotto reddito; in caso contrario, il danno a questi comparti rischia di diventare permanente. Per evitare forme di speculazione, inoltre, vanno rafforzati i controlli che la Guardia di Finanza esegue sull’intera filiera, con particolare attenzione alla fase della vendita, dove si registrano, in alcuni casi, prezzi dei prodotti dell’ortofrutta non giustificabili”, conclude Battista.