inComunicati Copagri il11 Luglio 2019

Biometano, grande opportunità per il Paese in termini economici, occupazionali e ambientali

La posizione della Copagri alla riunione al Mise sulle prospettive di sviluppo della filiera nel settore delle tecnologie del biometano in ambito agricolo

“Il biometano rappresenta a tutti gli effetti una grande opportunità per il nostro Paese, con positive ricadute in termini economici, occupazionali e ambientali; esso costituisce però, allo stesso tempo, una grande sfida in termini tecnologici, dal momento che il suo sviluppo presuppone la risoluzione di alcune questioni, legate ad esempio alla produzione di biometano da colture dedicate, alla conversione degli impianti esistenti e all’utilizzo dello stesso, attraverso gli allacci degli impianti alla rete nazionale”. Lo sottolinea la Copagri in occasione della riunione sulle prospettive di sviluppo della filiera nel settore delle tecnologie del biometano in ambito agricolo, svoltasi al Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza dei Sottosegretari Davide Crippa e Andrea Cioffi, alla quale hanno partecipato tutti i principali attori del settore nonché i rappresentanti delle Segreterie tecniche di Mipaaft e Mattm.

“In ragione di ciò, accogliamo con favore la riunione ministeriale, che a nostro avviso può e deve rappresentare non la conclusione di un confronto, ma un punto di partenza fondamentale per arrivare a creare le condizioni per un rilancio del biometano in ambito energetico”, prosegue la Copagri.

“In questo senso, un importante contributo allo sviluppo della filiera può arrivare dal settore agricolo, grazie all’economia circolare e al recupero delle biomasse, sia sotto il profilo della gestione forestale che in riferimento all’utilizzo di deiezioni animali e altri tipi di scarti agricoli, con l’ulteriore vantaggio di andare a ridurre i problemi legati allo spandimento, e quindi alla pericolosità per le falde, di tali sostanze”, osserva la Confederazione.

“Il digestato proveniente dagli impianti, inoltre, sempre in termini di economia circolare e di recupero degli scarti, può anche mitigare l’annosa questione della scarsità di sostanza organica nei suoli, che è un problema molto sentito in Italia, dove una gran parte di essi è a forte rischio desertificazione proprio a causa dei bassi livelli di s.o.”, aggiunge la Copagri.

“L’attività agricola, inoltre, è in piena coerenza con gli obiettivi di minore impatto ambientale delle attività umane, grazie alla capacità di entrare a pieno titolo nei meccanismi di economia circolare e bioeconomia e quindi di fornire agli impianti di biometano materiale che verrebbe altrimenti sprecato o che andrebbe smaltito con ulteriori costi”, conclude la Confederazione.