inComunicati Copagri il15 Ottobre 2018

Donne rurali, sono il 43% della forza lavoro agricola, ma meno del 13% possiede la terra che lavora

Solfizi, sono un valore fondamentale anche per il sostegno economico e sociale che danno alle proprie comunità

Roma, 15 ottobre 2018 – “La Copagri ha sempre sostenuto le donne nell’avvio di attività imprenditoriali agricole e soprattutto nei delicati passaggi per il ricambio generazionale, anche se la strada da fare è ancora lunga”. Così il direttore generale della Copagri Maria Cristina Solfizi in occasione della “Giornata internazionale delle donne rurali” che si celebra oggi e che è stata istituita nel 2007 dall’assemblea generale delle Nazioni Unite per contribuire a riconoscere il ruolo chiave delle donne nel promuovere lo sviluppo rurale e agricolo, contribuendo alla sicurezza alimentare e allo sradicamento della povertà rurale.

“La naturale propensione femminile all’innovazione, la capacità di adattamento, il legame più forte che le donne hanno con la terra e con il territorio sono elementi vincenti delle aziende agricole a conduzione femminile, che spesso si caratterizzano per multifunzionalità, maggiore personalizzazione del prodotto, valorizzazione di cultura, tradizione e saperi locali”, aggiunge il direttore generale, evidenziando la necessità di supportare questo “valore aggiunto” con adeguate risorse e politiche di sostegno.

“Nei cosiddetti Paesi in via di sviluppo le donne che lavorano la terra rappresentano quasi un quarto della popolazione mondiale e costituiscono ben il 43% della forza lavoro rurale a livello globale, anche se meno del 13% dei proprietari di terreni agricoli è donna; basterebbero questi dati a far comprendere l’importanza della dodicesima giornata internazionale a loro dedicata”, fa notare Solfizi.

“Il valore delle donne rurali, inoltre, non è commisurato solamente al grande lavoro che svolgono, dal momento che la loro fondamentale importanza sta anche nel contribuire al sostegno economico e sociale delle proprie comunità, che sempre più spesso portano avanti affrancandosi da un sistema patriarcale dal quale sono state penalizzate”, conclude il direttore generale della Copagri.