inComunicati Copagri il1 Agosto 2018

Latte, a Ittiri (SS) tavola rotonda sul futuro del comparto ovicaprino della Sardegna

Ranaldi, principali problematiche da affrontare riguardano programmazione produttiva e interprofessione

Sassari, 1 agosto 2018 – “Le principali problematiche legate al futuro del settore ovicaprino della Sardegna, sulle quali è urgente avviare un serio e costruttivo confronto con gli attori della filiera, riguardano la programmazione produttiva, che è ormai indispensabile per andare a soddisfare le esigenze di mercato e per scongiurare il rischio di squilibri sul piano dell’offerta, e l’interprofessione, fondamentale per concordare strategie comuni tra i diversi attori della filiera”. Lo ha detto il vicepresidente nazionale della Copagri Alessandro Ranaldi, concludendo oggi a Ittiri (SS) i lavori della tavola rotonda “Quale futuro in Sardegna per il settore ovicaprino, prezzo del latte”, organizzata dalla federazione della Copagri che unisce i territori di Sassari, Olbia e Tempio.

“Solo con la programmazione, infatti, si possono ottenere delle produzioni in linea con le quantità richieste dal mercato; dall’interprofessione, invece, possono derivare risvolti positivi anche dal punto di vista del reddito”, ha fra l’altro evidenziato Ranaldi.

Ai lavori, che hanno fatto registrare un notevole successo di pubblico, sono inoltre intervenuti, tra gli altri, l’assessore comunale all’agricoltura Gian Mario Cossu, il presidente della Copagri Sardegna Ignazio Cirronis e il presidente della Copagri Sassari, Olbia e Tempio Paolo Ninniri.

“È difficile fare una politica del comparto che sia efficace e che punti su destagionalizzazione, diversificazione, apertura di nuovi mercati e destinazione delle produzioni eccedentarie senza un accordo tra i diversi soggetti operanti, i privati e i caseifici sociali”, ha osservato Cirronis, per il quale “è indispensabile il riconoscimento dell’Organizzazione interprofessionale latte ovino sardo Oilos”.

“Quanto al pecorino romano, invece, sarebbe bene che la Regione valutasse l’opportunità di legare gli incentivi pubblici al rispetto della programmazione produttiva”, ha proseguito il presidente della Copagri Sardegna, che ha svolto un’ampia disamina sulla situazione del settore regionale, con particolare riferimento ai dati sulla produzione e sulla trasformazione, indicando nella programmazione la principale strada da seguire per evitare nuovi eccessi di produzione.

“Ho voluto fortemente questo incontro, affinché si parlasse di un settore che mi sta particolarmente a cuore, perché è da lì che provengo”, ha affermato Ninniri, ricordando le origini della sua azienda, che – ha spiegato – “esiste dagli anni trenta ed è passata da mio nonno fino ad arrivare a me”.

“Questa piccola digressione mi fornisce l’occasione per evidenziare con forza che Il ricambio generazionale è una imprescindibile chiave di volta da incentivare e sulla quale puntare per il rilancio del settore; senza giovani, infatti, non c’è futuro per il comparto ovicaprino”, ha concluso.

Durante i lavori è stata sottolineata in diversi interventi la necessità, già manifestata dalla Confederazione produttori agricoli, di attivare un tavolo nazionale di filiera dell’ovicaprino e di emanare un decreto ministeriale per imporre a tutti i caseifici ovicaprini di dichiarare mensilmente le quantità di latte trasformato, sempre nell’ottica di poter programmare la produzione e stimare l’offerta.