inComunicati Copagri il12 Giugno 2018

PAC post 2020, luci e ombre nelle proposte legislative della Commissione Europea

Verrascina, Italia si schieri contro tagli e aderisca a iniziativa di Spagna, Francia, Irlanda, Portogallo, Grecia e Finlandia

Roma, 12 giugno 2018 – “L’agricoltura è un bene comune e come tale va trattato e tutelato; per questo come Copagri ribadiamo la nostra contrarietà ai tagli al bilancio comunitario post-Brexit e in particolare ai fondi per la PAC e per i programmi di politica di coesione. Gli agricoltori non sono il salvadanaio dal quale attingere in caso di necessità e non possono pagare il conto della Brexit”. Così il presidente della Copagri Franco Verrascina in vista della riunione del Consiglio agricoltura e pesca dell’unione europea sulla riforma della Pac Post 2020.

“Chiediamo che in sede di Consiglio Ue l’Italia manifesti la propria ferma contrarietà alla riduzione dei fondi per l’agricoltura proposta dalla Commissione Europea e che aderisca alla dichiarazione congiunta siglata dai ministri dell’agricoltura di Spagna, Francia, Irlanda e Portogallo e da rappresentanti di Grecia e Finlandia, nella quale si chiede di aumentare il budget per la Pac 2021-2027, mantenendolo sui livelli attuali”, prosegue Verrascina, ricordando che per la Copagri “una buona Pac richiede risorse adeguate, che consentano ai produttori di soddisfare le esigenze dei consumatori in materia di qualità e valori nutrizionali”.

Le proposte legislative presentate dalla Commissione Ue, pur non mancando di elementi apprezzabili, mostrano ad avviso della Copagri numerose criticità. La confederazione esprime forte preoccupazione per i Piani strategici nazionali, che meritano una più approfondita riflessione, con particolare riferimento al rischio di una possibile rinazionalizzazione della Pac e di far venire meno i principi sui quali si basa il mercato unico. Generano poi più di qualche perplessità, secondo la confederazione, il capping, ovvero il tetto al quale sono assoggettati i pagamenti della Pac, che rischia di gravare in maniera significativa sulle spalle degli agricoltori italiani, e il meccanismo della convergenza esterna, che nelle intenzioni dell’esecutivo comunitario mira a uniformare i livelli dei pagamenti diretti tra gli stati membri, a discapito però del valore dei titoli nazionali, superiore alla media dell’Unione Europea.

Tra gli elementi apprezzabili la Copagri segnala la maggiore flessibilità proposta dalla Commissione Ue, il mantenimento delle Ocm per vino, ortofrutta e olio d’oliva, nonché dei regimi Frutta e verdura e Latte nelle scuole, e il rafforzamento di alcune misure introdotte con il cosiddetto Regolamento Omnibus, tra le quali il sostegno ai giovani agricoltori e alle pmi e gli strumenti per la gestione dei rischi.

“Per queste ragioni reiteriamo la nostra richiesta di un incontro con il Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, confidando nell’orientamento al dialogo da lui manifestato nelle sue prime uscite pubbliche”, conclude il presidente Verrascina.