inComunicati Copagri il30 Maggio 2018

Gli agricoltori sono gli anelli forti della catena

Intervento del presidente della Copagri al VI Congresso della UILA

Brindisi, 30 maggio 2018 – “Noi agricoltori siamo gli ‘anelli forti’ della catena e dobbiamo pertanto far sentire la nostra voce, lavorando per invertire il trend che, al contrario, ci identifica erroneamente come gli ‘anelli deboli’”. Così il presidente della Copagri Franco Verrascina, che è intervenuto oggi a Carovigno (Br) al VI Congresso nazionale della UILA, dedicato al tema “Lavoro: il nostro alfabeto del futuro”.

“Non posso nascondere la mia preoccupazione per l’attuale situazione di instabilità politica del Paese, che auspico possa risolversi il prima possibile; abbiamo un estremo bisogno di un governo forte e di un ministro dell’agricoltura autorevole, in particolar modo in un momento delicato e molto importante come quello che stiamo vivendo, nel quale a Bruxelles si discute di riforma della Politica agricola comune e di tagli ai fondi per la Pac e per i programmi di politica di coesione”, ha sottolineato il presidente.

“Non siamo disposti ad accettare una politica agricola che tolga risorse a un settore fondamentale per l’economia del Paese come quello primario, risorse necessarie per programmare l’attività delle aziende e da reinvestire fare produzioni di qualità; non possono essere sempre gli agricoltori a pagare”, ha continuato Verrascina, ricordando che “l’Italia, insieme a Germania e Francia, è tra i contributori netti dell’Unione Europea e deve pertanto far sentire la propria voce in ambito comunitario”.

“Il rischio che si corre, altrimenti, è di andare verso il meccanismo della convergenza, destinando i fondi del primo pilastro in eguale quantità a tutti gli imprenditori agricoli, stravolgendo così l’attuale impianto della Pac, che abbiamo conosciuto fino ad oggi”, ha fatto concluso il presidente, secondo cui “dobbiamo essere artefici della Pac, invece di limitarci a subirla”.