Credito agricolo, modifiche a operatività Fondo garanzia PMI vanno incontro a specificità agricoltura
Il vicepresidente Bernardini ha partecipato al Mimit alla riunione istitutiva del Comitato consultivo del Fondo
Roma, 30 ottobre 2024 – “Quello dell’accesso al credito è e resta un tema molto sentito in tutti i principali settori produttivi che contribuiscono alla tenuta e alla crescita del Paese, a partire ovviamente dall’agricoltura, comparto che storicamente sconta notevoli e ataviche difficoltà in tale ambito; per questo non possiamo che accogliere con favore ogni possibile intervento che miri a dare ossigeno alle migliaia di produttori alle prese con gli effetti della congiuntura economica negativa e degli eventi climatici estremi”. Lo sottolinea il vicepresidente della Copagri Giovanni Bernardini, che ha partecipato alla riunione istitutiva del Comitato consultivo del Fondo di garanzia per le PMI, svoltasi al Mimit.
“In tal senso, è più che positivo ragionare su eventuali modifiche sull’operatività del Fondo, valutando la possibilità di consentire alle aziende che hanno beneficiato di un prolungamento di una garanzia in essere su un finanziamento di usufruire della medesima garanzia anche su nuovi finanziamenti, anche nel caso in cui il precedente non sia giunto alla fine dell’ammortamento; resta inteso, ovviamente, che tutto ciò deve essere condizionato al rispetto di determinati requisiti, ovvero che il finanziamento sia in bonis e non ci siano rate pregresse non saldate”, prosegue il vicepresidente, dando conto degli esiti della riunione.
“Allo stato attuale, infatti, il Fondo non permette alle aziende destinatarie di un finanziamento oggetto di proroghe di poter beneficiare della garanzia per nuove operazioni, ad esempio per investimenti, fin quando non viene chiuso l’altro finanziamento”, spiega Bernardini, precisando che “ciò avviene in quanto gli eventuali prolungamenti accordati vengono ‘letti’ e classificati come una condizione di difficoltà”.
“Come Comitato consultivo abbiamo concordato sulla necessità di superare tale impostazione, che in molti casi appare decisamente limitante per la competitività delle imprese e del Paese”, rende noto il vicepresidente, ad avviso del quale “un intervento simile apporterebbe grandissimi benefici al Primario, in quanto andrebbe pienamente a rispondere alle esigenze e alle specificità del settore agricolo, al quale solo da pochi anni è stato consentito l’accesso al Fondo di garanzia per le PMI, grazie al fondamentale intervento inserito nel cosiddetto ‘DL Cura Italia’ risalente a luglio 2020”.