inComunicati Copagri il25 Maggio 2023

Fauna selvatica, nuovi casi di attacchi da lupi testimoniano urgenza di intervenire

Battista, avanti con Piano di gestione e contenimento, prevedendo maggiori indennizzi per agricoltori danneggiati

Roma, 25 maggio 2023 – “I recenti fatti di cronaca riguardanti gli avvistamenti sempre più frequenti di lupi a ridosso delle aziende agricole e addirittura dei centri cittadini sono una ulteriore dimostrazione della necessità di intervenire sul versante normativo per individuare modalità concertate che possano garantire un’efficace gestione controllata delle specie faunistiche invasive”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista a seguito dell’attacco ai danni di un allevatore nel comense e dell’uccisione di quattro puledri Lipizzani in provincia di Roma, tutti episodi legati al proliferare dei lupi e della fauna selvatica.

“La vicinanza dei lupi alle case e ai centri abitati, infatti, oltre a mettere a serio rischio la pubblica incolumità, è una minaccia sempre più concreta per i cittadini, al pari di quella degli ungulati, e in particolare dei cinghiali, che oltre a rappresentare un pericolo per le produzioni agricole, comporta numerose problematiche di carattere igienico-sanitario, a livello animale ma anche umano”, prosegue il presidente.

“Quella dei danni causati dalla fauna selvatica è una problematica atavica, che affonda le sue radici nella necessità di mettere mano con sempre maggiore urgenza ai superati e datati contenuti della legge 157/1992, risalente ad oltre trent’anni fa e ormai inadatta a conciliare le naturali esigenze degli animali con quelle dell’agricoltura”, ricorda Battista, evidenziando che “soltanto nell’ultimo decennio, il numero di lupi nel nostro Paese Italia è aumentato esponenzialmente, così come quello degli ungulati, che è passato dai 900.000 capi del 2010 agli oltre 2 milioni del 2020, con un preoccupante aumento del 111%”.

“E’ dunque evidente che l’attuale sistema normativo non sembra garantire un reale bilanciamento tra l’agricoltura e la fauna selvatica”, aggiunge il presidente, ad avviso del quale “oltre agli interventi di controllo e monitoraggio delle popolazioni, che negli ultimi anni hanno prodotto scarsissimi risultati, bisogna puntare sul contenimento degli animali che mettono a rischio l’incolumità dei cittadini e delle loro attività, partendo dai positivi contenuti della manovra, con la quale è stato introdotto un Piano straordinario quinquennale per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, da intendersi quale strumento fondamentale per puntare sulla prevenzione, agendo quindi per evitare il danno ancora prima che si verifichi”.

“È necessario, poi, un maggiore impegno sul versante degli indennizzi a favore dei produttori agricoli, che da anni assistono impotenti alla distruzione di percentuali significative dei propri raccolti ad opera di ungulati e altre specie invasive”, conclude Battista.