Agrinsieme: sprechi alimentari, l’Italia si conferma anche quest’anno tra i paesi più virtuosi

Audizione del Coordinamento in Commissione Agricoltura della Camera dei deputati

Roma, 24 novembre 2021 – L’Italia si conferma anche quest’anno tra i paesi più virtuosi per le attività di riduzione e contrasto degli sprechi alimentari, come rivela il ‘Cross country report 2021’ dell’Osservatorio Waste Watcher. Per Agrinsieme si tratta di un risultato importante, anche se non bisogna abbassare la guardia. Il coordinamento che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari lo ha ribadito oggi in un’audizione in Commissione Agricoltura della Camera dei deputati nell’ambito della discussione di risoluzioni concernenti interventi per contrastare lo spreco alimentare, con specifico riguardo alla filiera dell’ortofrutta.

“Occorre continuare ad impegnarsi sulla diminuzione degli sprechi, perché la strada è ancora lunga e va accompagnata da un cambiamento di abitudini e costumi, e dalla consapevolezza del contributo fondamentale che possono dare le imprese agricole nella lotta allo spreco e nell’attuazione del Piano nazionale contro gli sprechi alimentari, di cui il nostro Paese si è dotato già da qualche anno”, ha evidenziato Agrinsieme, ricordando che “la riduzione degli sprechi alimentari è uno degli otto ambiziosi obiettivi della strategia ‘Farm to Fork’”.

Ad avviso del Coordinamento, inoltre, “bisogna lavorare per attualizzare gli standard di commercializzazione, ripensando l’opportunità di alcune previsioni estetiche obsolete relative ai margini di tolleranza e ad alcuni difetti, senza ovviamente regredire sulla qualità, vero e proprio vanto della produzione italiana ed europea”.

Per Agrinsieme “occorre poi procedere di pari passo nell’affermazione di stili di vita e consumi alimentari più consapevoli e sani, in un’ottica antispreco, ma anche di economia circolare”. “È giusto e doveroso non sprecare, ma è altrettanto necessario recuperare. E va sottolineato come l’agricoltura, da sempre, non sprechi cibo, ma applichi i principi dell’economia circolare, riutilizzando gli scarti agricoli e le eccedenze, quali concimi organici e biomasse, derivanti ad esempio ad avversità climatiche e attacchi biotici o per forme, dimensioni e peso non conformi agli standard qualitativi”.

“Nella filiera ortofrutticola, per contenere gli sprechi e facilitare la gestione delle eccedenze sarebbe utile anche ampliare le occasioni di distribuzione gratuita a favore degli indigenti di prodotto ritirato dal mercato, ampliando la gamma delle specie ammesse all’intervento ed anche semplificando le procedure per la trasformazione industriale che consentirebbe di allungare la conservazione e facilitare le operazioni di utilizzo”, ha suggerito il Coordinamento, sottolineando infine che “lo strumento fondamentale per combattere gli sprechi alimentari è l’innovazione scientifica e tecnologica, che va accompagnata e sostenuta. Sono pertanto fondamentali le innovazioni su genetica, rivestimenti, imballaggi ad atmosfera modificata, buste protettive, per allungare la vita e la freschezza dei prodotti agricoli”.