inComunicati regionali il24 Settembre 2024

Sardegna: Peste suina, dopo oltre 40 anni di embargo parte finalmente il rilancio della suinicoltura

Patteri, ampi sbocchi di mercato oltre il Tirreno; subito tavolo di confronto per valutare azioni da mettere in campo

Cagliari, 24 settembre 2024 – “Dopo un embargo durato oltre un quarantennio, la Sardegna può seriamente pensare al rilancio del comparto suinicolo, che da anni era relegato a un ruolo marginale nelle scelte economiche aziendali, ma che invece può contare sulla grande qualità e varietà delle produzioni locali, le quali troverebbero senza alcuna difficoltà ampi sbocchi di mercato oltre il Tirreno”. Lo afferma il presidente della Copagri Sardegna Giuseppe Patteri dopo l’approvazione all’unanimità della proposta della Commissione UE di riconoscere l’eradicazione della Peste suina africana-PSA in Sardegna.

“Si tratta di un grande risultato, per il quale bisogna ringraziare i tantissimi allevatori che hanno tenuto duro, continuando a credere nella suinicoltura, e i numerosi rappresentanti delle istituzioni che si sono impegnati attivamente sul tema, a partire dai componenti dell’unità di progetto della PSA, istituita nel 2014”, prosegue il presidente, invitando la Regione a convocare quanto prima un apposito tavolo di confronto nel quale valutare tutte le azioni da mettere in campo per il rafforzamento e il rilancio della suinicoltura sarda.

“Ferma restando la primaria necessità di rafforzare la sorveglianza e i controlli sulle merci in ingresso affinché la Sardegna resti libera da PSA, riteniamo fondamentale incentivare l’aumento dei capi suinicoli allevati, attraverso politiche mirate di valorizzazione delle razze autoctone, andando al contempo a sostenere, con apposite misure strutturali del nuovo CSR, investimenti aziendali per l’ammodernamento degli allevamenti suinicoli”, suggerisce il direttore della Copagri Sardegna Mario Putzolu.

“Pari importanza andrà poi riservata allo studio di una serie di azioni che finanzino un uso razionale e confinato del pascolo, anche in funzione degli ecoschemi, e alla costruzione di una filiera suinicola che integri in un unico progetto i produttori, i trasformatori e la rete commerciale, approfittando delle tante possibilità offerte dai Contratti di Filiera e di Distretto e con il fine ultimo di andare a valorizzare le produzioni tipiche locali, sulla stregua della Legge 30/2022 della legge di tutela regionale 26/2018”.