Marche: Giovanni Bernardini confermato per acclamazione alla guida della Federazione regionale della Copagri

Bernardini, investire sul ruolo dell’agricoltore custode del territorio, anche con premialità apposite e criteri di priorità 

Ancona, 27 ottobre 2022 – “Investire sulla manutenzione del territorio significa contrastare il dissesto idrogeologico, andando contestualmente a evidenziare la necessità sempre più avvertita dalle aziende del Primario di mettere un deciso argine alla cementificazione e al consumo di suolo, che continuano a sottrarre al Paese ettari ed ettari di terreni, che potrebbero essere destinati a ben altri scopi”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Marche Giovanni Bernardini aprendo i lavori del Congresso 2022 della Federazione, dedicati al tema “Il binomio agricoltura-ambiente e la custodia del territorio”.

“Gli agricoltori, per la natura intrinseca del loro lavoro, sono i primi a essersi fatti carico da sempre di queste attività di manutenzione del territorio, azioni peraltro fondamentali per la vita stessa delle imprese agricole; è chiaro, però, che tali attività comportano oneri aggiuntivi a carico delle aziende, costi che andrebbero riconosciuti ai produttori agricoli anche grazie a interventi quali il riconoscimento della figura dell’agricoltore custode dell’ambiente e del territorio, che la Regione Marche, su pressing della Copagri, è stata la prima a normare”, ha ricordato Bernardini, che è stato confermato per acclamazione alla guida della Federazione.

“Si tratta purtroppo di una legge ‘monca’, in quanto rimasta priva di risorse e di strumenti premianti per gli agricoltori, quali ad esempio possibili legami con ipotetici criteri di premialità o di priorità all’interno della programmazione nazionale o comunitaria”, ha osservato Bernardini, ricordando che “iniziative simili potrebbero portare una boccata d’ossigeno per le migliaia di produttori agricoli da tempo in crisi di liquidità e in particolare ai giovani imprenditori agricoli, che sempre più spesso si scontrano con una burocrazia asfissiante, che complica ulteriormente il ricambio generazionale e l’accesso alla terra”.

“Parliamo di costi che, insieme agli effetti della pandemia e del conflitto russo-ucraino, hanno segnato e stanno fortemente segnando le imprese agricole e che vanno poi ad aggiungersi all’inasprimento delle regole per l’accesso al credito e alla difficoltà che il settore agricolo ha storicamente sempre avuto nel rapportarsi con gli istituti di credito”, ha puntualizzato il presidente, che si è poi soffermato sulla politica comunitaria, sulle agroenergie, sulla multifunzionalità e sulla fiscalità delle aree montane e interne.

Ai partecipati lavori congressuali, svoltisi al Ridotto del Teatro delle Muse, sono inoltre intervenuti, fra gli altri, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il neoassessore regionale alle Politiche Agricole e allo Sviluppo Economico Andrea Maria Antonini, il prefetto di Ancona Darco Pellos, il vicepresidente nazionale di Unioncamere Gino Sabatini, il segretario generale della Uila Stefano Mantegazza, i massimi vertici delle associazioni agricole regionali e il presidente della Copagri nazionale Franco Verrascina. Le foto dei lavori sono consultabili cliccando qui.