inComunicati Copagri il7 Gennaio 2021

Ovicaprino, scaduti i termini per attivare il registro telematico del latte

Cirronis, persa occasione per garantire il massimo della chiarezza su quanto avviene nel comparto

Sestu, 5 gennaio 2021 – “A quasi due anni dalle clamorose proteste dei pastori sardi concretizzatesi con lo sversamento del latte nelle strade e a distanza di 18 mesi dall’approvazione della Legge 44/209 con disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli, non è stato ancora attivato, entro i termini previsti del 31 dicembre 2020, uno dei più importanti elementi della legge a sostegno del comparto ovicaprino, fortemente rivendicato dai pastori, e cioè l’obbligo in capo agli acquirenti di latte ovicaprino di comunicare mensilmente i quantitativi di latte ricevuti e successivamente i dati sulle relative produzioni lattiero-casearie ottenute e sulle giacenze di magazzino”. Lo sottolinea la Copagri Sardegna, lamentando la mancata emanazione del decreto attuativo per l’istituzione del registro telematico per il latte ovicaprino.

“Tale obbligo è stabilito dal regolamento comunitario 1308/2013”, ricorda il responsabile nazionale del settore ovicaprino della Copagri Pietro Tandeddu, spiegando che “da tempo è in vigore il decreto riferito al latte vaccino e, in Francia e Spagna, anche quelli relativi al latte ovicaprino”. “Non si comprende il perché di tanta resistenza in Italia all’istituzione del registro telematico per il latte ovicaprino, che porterebbe finalmente trasparenza nel mercato, evitando inutili polemiche e consentendo una corretta programmazione supportata da dati reali e non da semplici ipotesi. L’articolo della Legge 44/2019 che lo istituisce ha subìto inutili e inspiegabili modifiche, ma si sperava nel rispetto dei termini stabiliti per l’emanazione del decreto”, aggiunge.

“Il 31 dicembre è passato invano, a testimonianza di una colpevole disattenzione da parte del Mipaaf, che pure il 13 ottobre scorso aveva chiamato le organizzazioni a confrontarsi sugli schemi di decreto, senza però dar seguito al confronto con le Regioni in sede di Conferenza Stato-Regioni”, osserva il presidente della Copagri Sardegna Ignazio Cirronis. “Chiediamo il rispetto degli impegni, attraverso l’emanazione di un decreto chiaro che renda possibile alle organizzazioni l’accesso ai dati aggregati di livello regionale e nazionale. Chiediamo, inoltre, che la Regione Sardegna si faccia carico del problema e invitiamo i parlamentari sardi ad adoperarsi per garantire la rapida emanazione del decreto ministeriale, opportunamente riformulato, garantendo il massimo della chiarezza su quanto avviene nel comparto, oggetto ultimamente, tra l’altro, di attenzione da parte dell’Antitrust che, relativamente ad alcune aziende di trasformazione, vuole vederci chiaro in merito al rispetto delle regole della contrattazione”, conclude.