inComunicati Copagri il26 Luglio 2019

Riforma fiscale, fondamentale per tornare a produrre ricchezza e creare reddito

Verrascina, dall’agroalimentare e dall’agricoltura può arrivare un grande e concreto contributo alla crescita

“Il nostro Paese deve tornare a produrre ricchezza e a creare reddito, così da poter investire sul futuro e sui giovani, vera chiave di volta su cui puntare per far ripartire l’economia; in questo contesto un grande apporto alla crescita può venire dall’agroalimentare e dall’agricoltura, a condizione però che si metta mano a una seria politica di interventi e di riforme e che si attivino tutte le leve fiscali per favorire le aggregazioni di prodotto e la salvaguardia dell’ambiente, sulla scia del bonus verde, così da indirizzare con sempre maggiore decisione le attività produttive verso la logica dell’economia circolare”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Franco Verrascina, intervenendo al tavolo di confronto con le parti sociali sulla riforma fiscale, svoltosi a Palazzo Chigi alla presenza del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

“L’agroalimentare e l’agricoltura, infatti, sono di primaria importanza per l’economia nazionale e, se adeguatamente valorizzati attraverso strumenti di sostegno che accompagnino le imprese verso obiettivi prefissati, possono rappresentare il volano di una sicura ripresa economica che parta proprio dai contesti rurali del nostro Paese”, ha aggiunto il presidente della Copagri.

“Al Governo chiediamo quindi di continuare a lavorare per scongiurare l’aumento dell’Iva, che rischia di andare a colpire numerosi prodotti alimentari anche di prima necessità e che se confermato potrebbe contribuire ad aggravare l’attuale delicata congiuntura economica del Paese, e per rendere strutturale l’esenzione ai fini IRPEF prevista per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli, che è fondamentale per favorire gli investimenti delle imprese e che non può finire dopo appena un triennio”, ha evidenziato Verrascina, facendo notare che “l’agricoltura si conferma tra i pochi comparti in crescita in termini economici e occupazionali e non può quindi essere considerato alla stregua di un bancomat dal quale attingere in caso di necessità”.

“Analogo impegno andrà poi destinato alla revisione del cuneo fiscale, di accise e contributivo a carico delle imprese, così da favorire il più possibile la ripresa economica e aiutare l’agricoltura a essere competitiva anche a livello comunitario, compensando il minore costo del lavoro che caratterizza altri paesi UE; queste scelte, se accompagnate da una stabilità fiscale che consenta una programmazione a medio-lungo termine, sono a nostro avviso essenziali per far ripartire i consumi interni, rafforzare l’export e ridare ossigeno all’occupazione”, ha concluso il presidente della Copagri, ricordando che “l’agricoltura non chiede aiuti o sussidi, ma interventi concreti che possano favorire la ripresa economica del primario”.