inComunicati Copagri il10 Dicembre 2018

Dall’ONU nuovo attacco al Made in Italy e alla dieta mediterranea

Verrascina, da una parte si promuove la dieta mediterranea e dall’altra la si affossa; lavorare sull’educazione alimentare

Roma, 10 dicembre 2018 – “Più che cercare di demonizzare i prodotti simbolo del Made in Italy nel Mondo con semafori rossi o avvisi di rischio, sarebbe auspicabile avviare una seria riflessione a livello globale sull’importanza dell’educazione alimentare e del consumo consapevole”. Così il presidente della Copagri Franco Verrascina in vista dell’assemblea generale dell’Onu di giovedì 13 dicembre, durante la quale sarà votata, e con tutta probabilità approvata, una risoluzione sulle cosiddette ‘etichette a semaforo’.

“Appare quantomeno paradossale il fatto che le Nazioni Unite da una parte riconoscano e addirittura promuovano l’importanza della dieta mediterranea e dall’altra di fatto ne affossino però i prodotti simbolo, che rischiano, anche a causa di questa risoluzione, di essere ‘bollati’ come pericolosi per la salute a causa del loro contenuto di grassi, sale e zuccheri”, osserva il presidente.

“Sebbene questo tipo di documenti non prevedano l’obbligo di recepimento da parte degli Stati Membri, il rischio di un considerevole danno d’immagine, e non solo, per l’agroalimentare nazionale è concreto; basti pensare che da quando la Gran Bretagna ha convinto il 98% dei supermercati locali a usare i ‘semafori’, le vendite di alcuni prodotti tipici del Made in Italy, quali prosciutti e formaggi, sono crollate”, prosegue Verrascina.

“Inoltre, l’impostazione della risoluzione Onu, oltre che a nostro avviso fuorviante a livello concettuale, poiché punta sui divieti e sull’allarmismo invece che sull’educazione e sulla consapevolezza, è viziata da un errore di tipo metodologico: il sistema di calcolo utilizzato è basato su quantitativi di prodotto che in alcuni casi, come per l’olio extravergine d’oliva, sono altissimi e per questo danno risultati fuorvianti”, conclude il presidente della Copagri.