inComunicati Copagri il6 Novembre 2018

Riso, decisione Commissione UE è primo passo per tutelare reddito produttori

Verrascina, confidiamo nel lavoro di diplomazia del Governo; nel 2018 export è crollato in Italia e in Europa

Roma, 6 novembre 2018 – “Accogliamo con favore la decisione della Commissione Europea di proporre, in seguito alla conclusione dell’inchiesta sulle importazioni di riso ‘indica’ da Cambogia e Myanmar, l’applicazione della clausola di salvaguardia a tutela dei risicoltori nazionali”. Così il presidente della Copagri Franco Verrascina a proposito della reintroduzione di dazi, attualmente pari allo zero, sulle importazioni dalla Cambogia e Myanmar per i prossimi tre anni.

“La proposta dell’esecutivo comunitario sarà ora valutata in sede di Comitato del Sistema delle Preferenze Generalizzate, dove necessiterà di una maggioranza qualificata per potere essere approvata; confidiamo pertanto nel lavoro di diplomazia del Governo, in modo da dare seguito a questo primo parziale successo e tutelare il reddito dei produttori agricoli, i quali, come ha stabilito la stessa Commissione UE, sono risultati economicamente danneggiati dalle importazioni a dazio zero da Cambogia e Birmania”, aggiunge Verrascina.

“Ricordiamo, infatti, che nell’Unione Europea le esportazioni di riso sono crollate, ad agosto 2018 su base annua, del 37,6% in valore, mentre le importazioni, sempre nello stesso periodo, sono aumentate del 14,4%, portando la bilancia commerciale a una percentuale negativa pari al 24,5%; un andamento molto simile si è verificato in Italia, paese che è il primo produttore comunitario di riso, dove nel 2018 l’export è calato di quasi 8000 tonnellate, mentre l’import è aumentato di circa 3000 tonnellate”, evidenzia la Copagri.

“Il nostro Paese, infatti, a causa delle concessioni unilaterali dell’Unione Europea, sta pagando in termini di prezzo e di redditi agricoli, senza contare le ripercussioni occupazionali, fitosanitarie e ambientali, gli aiuti decisi nei confronti dei paesi del Sud-est asiatico nell’ambito del regime EBA (everything but arms)”, conclude la Copagri.