inComunicati Copagri il4 Settembre 2018

Vendemmia, indicazioni sono positive, ma legate a doppio filo con l’andamento climatico

Verrascina, lavorare per stabilità prezzi e mercati; bene richiamo Centinaio a necessità di ‘fare sistema’

Roma, 4 settembre 2018 – “Le indicazioni sulla vendemmia diffuse dall’Ismea e dall’Unione Italiana Vini, che stimano un volume produttivo nazionale di 49 milioni di ettolitri, con un incremento del 15% sullo scorso anno che va parzialmente a colmare il calo del 20% fatto registrare durante l’ultima stagione, sono senz’altro positive. Non bisogna però dimenticare che tali previsioni sono legate a doppio filo con l’incertezza derivante dai cambiamenti climatici e dagli eventi estremi, che potrebbero avere – e in alcuni casi hanno purtroppo già causato – effetti diretti sulla campagna produttiva e di conseguenza sul reddito degli agricoltori”. Così il presidente della Copagri Franco Verrascina, che ha partecipato oggi al Ministero dell’Agricoltura alla conferenza stampa di presentazione delle previsioni vendemmiali 2018, svoltasi alla presenza del Ministro Gian Marco Centinaio.

“Anche e soprattutto per questo motivo, il lavoro della filiera deve andare in direzione di una stabilità dei prezzi e dei mercati, tenendo sempre bene a mente il discorso legato alla remunerazione dei produttori agricoli; a questo proposito accogliamo favorevolmente l’invito a ‘fare maggiormente sistema’ arrivato dal Ministro Centinaio, il quale ha invitato la filiera a lavorare sui suoi punti di debolezza”, aggiunge il presidente.

“Analizzando nel dettaglio le stime sulla produzione regionale dell’anno in corso, emerge che la Puglia e il Veneto si confermano dal punto di vista produttivo il fiore all’occhiello della vitivinicoltura nazionale”, sottolinea la Copagri.

“La Puglia, ad esempio, nonostante il maltempo e la grandine che hanno pesantemente colpito, tra l’altro, i vigneti di Negramaro nel Salento, ha riconquistato il primato produttivo regionale per l’annata in corso, mentre aumenti significativi, sempre dal punto di vista produttivo, si registrano anche in Veneto, Lombardia e nel Centro Italia”, precisa la Confederazione.