inComunicati Copagri il21 Giugno 2018

DAZI, NO A GUERRE COMMERCIALI; SCONGIURARE RISCHIO DI NUOVI EMBARGHI

Verrascina, colpendo le olive spagnole si mette a rischio l’intera produzione agroalimentare dell’UE

“Ribadiamo la nostra totale contrarietà a ogni guerra commerciale che metta a serio rischio la stabilità e l’andamento dei mercati mondiali ed esprimiamo particolare preoccupazione per le possibili ripercussioni sulle produzioni agricole comunitarie e il reddito degli imprenditori”. Così il presidente della Copagri Franco Verrascina dopo la decisione degli Stati Uniti di aumentare, tra l’altro, i dazi antidumping sulle importazioni di olive spagnole e le misure di riequilibrio approvate di conseguenza dalla Commissione Europea.

“Il valore delle esportazioni agroalimentari comunitarie ha raggiunto nel 2017 i 137,9 miliardi di euro, con un aumento del 5,1% sull’anno precedente, che risulta più marcato sul mercato americano, dove la crescita registrata è stata del 6%, pari a +1,22 miliardi di euro”, fa notare la Copagri sulla base di proprie analisi su dati della Commissione Europea.

“Le olive spagnole potrebbero essere solo il primo prodotto agroalimentare vittima di questa ‘guerra’ ingaggiata dagli Usa, poiché colpendo queste si mette a rischio l’intera produzione agroalimentare comunitaria. L’amministrazione statunitense, infatti, ritiene gli aiuti comunitari della Pac un elemento distorsivo del mercato; tale impostazione, se confermata, potrebbe essere estesa e applicata a numerosi altri prodotti agroalimentari dell’Unione Europea, con effetti a catena su numerosi altri beni”, prosegue il presidente.

“Concordiamo pertanto – aggiunge il presidente Verrascina – con il vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro quando invita l’Unione Europea ad aprire un tavolo di confronto con l’amministrazione americana e afferma che gli aiuti forniti dalla Pac, a differenza di quelli della Farm Bill americana, non possono essere considerati distorsivi del mercato”.

“Bisogna assolutamente scongiurare il rischio di un nuovo embargo, come avvenuto nel recente passato con la Russia”, conclude il presidente della Copagri.