inComunicati Copagri il13 Giugno 2018

Mais, Copagri sigla memorandum d’intesa per salvaguardia produzione

Ranaldi, un impegno concreto a beneficio dell’intera filiera agroalimentare del Paese

Il vicepresidente nazionale della Copagri Alessandro Ranaldi è intervenuto oggi a Roma a una tavola rotonda svoltasi nell’ambito dell’assemblea annuale dell’Assalzoo, dedicata al tema “mangimi italiani: mais materia prima energetica”, in occasione della quale la Confederazione produttori agricoli ha siglato un memorandum d’intesa per promuovere la salvaguardia, il sostegno e lo sviluppo della produzione di mais italiano, a beneficio dell’intera filiera agroalimentare del paese.

“Con l’intesa di filiera siglata oggi vogliamo rilanciare la maiscoltura e contrastare la forte riduzione della produzione nazionale; non dimentichiamoci che stiamo parlando di una materia prima strategica, di un cereale la cui importanza è fondamentale per l’agricoltura, la zootecnia e le produzioni agroalimentari di maggiore prestigio del nostro Paese”, ha fra l’altro sottolineato Ranaldi.

“Per questo motivo, dobbiamo e vogliamo contrastare il trend che ci ha portato ad avere livelli di autoapprovvigionamento inferiori al 50%; per far ciò vogliamo tenere la barra dritta sull’innovazione, e in particolare sulle opportunità offerte dalla genetica e dalla ricerca agronomica, tenendo in grande considerazione la questione legata al reddito”, ha aggiunto il vicepresidente della Copagri.

L’intesa è stata sottoscritta con Alleanza delle cooperative italiane dell’agroalimentare, Ami-associazione maiscoltori italiani, Assalzoo, Assosementi, Confagricoltura e Cia-agricoltori italiani, che con questo accordo si impegnano, tra l’altro, a promuovere collaborazioni per la produzione di mais italiano, a favorire l’approvvigionamento delle filiere agro-zootecniche-alimentari con mais di produzione nazionale, a ridurre la dipendenza dall’estero, ad accrescere gli standard di qualità e sicurezza e a definire strumenti contrattuali idonei a favorire le relazioni commerciali tra agricoltori e operatori, riportando la produzione nazionale a livelli più vicini alle richieste della domanda interna.